I labirinti di Donata

Il labirinto è veramente un'idea antica e altamente simbolica. In effetti il labirinto comunica al suo visitatore che la via d'uscita c'è, ma è difficile trovarla ed è facile smarrirsi...una metafora della vita insomma e di molti aspetti di essa....ad esempio anche di un problema matematico.
In effetti un problema matematico ben posto (ovvero senza errori di esposizione o mancanza di dati) ha certamente la soluzione, tutti (non solo i  miei studenti!) possono avere però difficoltà a "scovarla". Ed è questa la sfida ed il bello della matematica.
 
Giardino di Villa Petraia a Firenze. Il labirinto è un elemento decorativo tipico dei giardini all'italiana

In realtà i labirinti dell'antica Grecia, anche il famosissimo di Arianna e Teseo, erano labirinti ad un'unica entrata in cui si entrava per raggiungere il centro del labirinto, solitamente una stanza quadrata o tonda, e dai quali poi, tornando indietro, si doveva riuscire ad uscire.
Successivamente sono nati i labirinti da doppia entrata, quelli con cui giochiamo solitamente.

Questi ultimi mi piacciono perchè c'è un trucco facile per risolverli molto rapidamente: partire dal fondo! Di solito nel labirinto viene indicata l'entrata ed il giocatore deve trovare la strada per l'uscita, se però parti dall'uscita la strada ti si spiegherà naturalmente.

Molti probelmi di matematica si prestano ad essere risolti così, come un labirinto, partendo dal fondo.
Ad esempio: "La mamma apre il salvadanaio che contiene 120 Euro. Decide di darne un po' ai suoi ragazzi e a Lino da un quinto della metà di un terzo del totale. Quanto tocca a Lino?"

Sei vai a ritroso in un attimo trovi:
120 : 3 = 40 (totale diviso 3)
40 : 2  = 20  (la metà di quanto ottenuto)
20 : 5 = 4  (un quinto della metà di un terzo)
A Lino toccano 4 euro.

Donata ha realizzato dei bellissimi labirinti. Poichè conosceva il "trucco", ha cercato di renderli piuttosto tortuosi. Se vuoi puoi giocare con i suoi labirinti:


Labirinto di Zenone
Labirinto pozze d'acqua





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